DI RITORNO DA CUBA



23 luglio 2017
Tornata da poche ore da Cuba, il mio secondo viaggio dopo 10 anni, non è cambiato molto; sembra di essere in un Paese dove il tempo si è fermato: gente che cammina per strada a piedi, chi va in bicicletta, chi a cavallo, chi su un carretto trainato da un cavallo, i campesinos lavorano la terra con l'aratro tirato da due buoi, i bambini giocano per strada con le biglie (se andate a Cuba portategliele, ne saranno felici), come dieci anni fa mancano molte cose a Cuba, alcuni prodotti alimentari sono razionati e per ritirarli occorre presentare la tessera di cui si viene forniti e dove viene annotato la quantità a te spettante ritirata, entrare in un supermercato e vedere gli scaffali vuoti ti fa stringere il cuore, anche i  negozi di abbigliamento hanno poca merce e la merce che c'è è di scarsa qualità e non c'è varietà. Anche in questo viaggio ho portato abbigliamento da lasciare a Cuba, ieri, prima di andare in aeroporto passeggiavo per l'Avana, con il mio cappello giallo a falde larghe per ripararmi dal sole, ma con l'idea di regalarlo; ho visto una signora magra, con abiti un po’ consumati, il viso rugoso, un vecchio fazzoletto in testa, all'apparenza sui 75 anni, ma le donne a Cuba dimostrano più anni di quelli che hanno; mi sono avvicinata, avevo delle saponette da dare, a volte non si trovano da acquistare, come, assurdo per noi, ma vero, non si trova la carta igienica; mi sono avvicinata e le ho chiesto se potevo darle le saponette, mi ha detto di sì, poi mi sono tolta il cappello e le ho detto che mi faceva piacere darle anche il cappello, mi ha guardata, lo ha preso, e ha esclamato !Que lindo! Mi riparerà dal sole. Gli occhi le brillavano come a una bambina a cui è arrivato il regalo che aspettava da tempo, non era più una donna anziana seduta sui gradini di una casa malandata ne La Habana vieja, era tornata bambina. Fra tutte le emozioni che mi ha dato il viaggio questa è la più grande di tutte, quella che resterà sempre con me, lo sguardo da bambina di una donna anziana.
Ho notato solo due cambiamenti sostanziali:
1) essendo da poco arrivato il wifi, solo in alcuni determinati posti, si vedono tante persone in detti luoghi con il cellulare; 

2) rispetto a 10 anni fa non vi sono più persone che per strada ti seguono invitandoti ad andare a mangiare presso il proprio palador, casa, ristorante, ma quest'ultima cosa potrebbe anche dipendere che rispetto a 10 anni fa il viaggio viene fatto accompagnati da una guida locale che potrebbe inibire questo comportamento.
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E' fuori dubbio che Cuba è ancora oggi un Paese da visitare.


Di seguito appunti di viaggio e qualche foto, senza la pretesa di rappresentare con quanto scritto tutto il viaggio, ma solo gli aspetti che mi hanno emozionato di più. E magari potrete prendere spunto su cosa visitare se andrete a a Cuba

Callejon de Hamel, nel rione popolare di Cayo Hueso (Avana Centro), è uno dei centri della cultura afrocubana più interessanti e più visitati della capitale cubana. La strada, coloratissima e pittoresca, è stata ideata e realizzata da pittore cubano Salvador González ed è una vera e propria galleria d’arte a cielo aperto. Tutta la strada è stata decorata con murales, sculture e dipinti realizzati con materiali di scarto e che trasmettono al visitatore la spiritualità, l’energia e la magia di questo luogo.Il suo nome deriva dal leggendario Fernando Hamel, prima trafficante di armi e poi commerciante che prese sotto la sua protezione l’intero quartiere.Nel 1990 Salvador Gonzales realizzò un grande murales lungo 200 metri che ritrae simboli, frasi e immagini di divinità africane. Il pittore abita nel quartiere in una casa che assomiglia ad una grotta.Il fascino di Callejon de Hamel è anche arricchito dalla musica e dalla danza che ogni giorno sono protagoniste di questa via. Al sabato, ballerini vestiti di bianco, animano le vie con esibizioni di rumba. La domenica, intorno alle 11, vengono celebrati i riti della Santeria. Durante queste celebrazioni i partecipanti danzano freneticamente ai ritmi della rumba e cantano invocando gli spiriti degli Orichas.In questo luogo è anche possibile assistere a spettacoli del folklore afrocubano con ritmi e canti in lingua yoruba e assistere al magnifico spettacolo dei bataleros, i suonatori di batà.In tutto il Callejon de Hamel si sente la presenza delle etnie nere, yoruba, conga e carabalí, che vennero a Cuba come schiavi, ma che nonostante i soprusi subiti, sono riuscite ad integrarsi nella comunità cubana.


Callejon de Hamal



Plaza de la revoluciòn, nel quartiere Vedado, è uno dei luoghi simbolo dell’Avana, in cui è stata scritta la storia degli ultimi 50 anni di Cuba. Costruita all’epoca della presidenza di Fulgenzio Batista aveva inizialmente il nome di Piazza Civica che fu poi cambiato nell’attuale,nel 1959 al momento della presa di potere di Fidel Castro. Con i suoi 72.000 metri quadrati è una delle piazze più grandi del mondo.

Plaza del la revoluciòn


Il Cimitero di Colón, a mio avviso da vedere! nacque da un progetto dell’architetto, originario della Galizia, Calixto Arellano de Loira, che lo propose nel 1869 e vinse il concorso per la costruzione del nuovo cimitero della capitale di Cuba. Serve 1 ora per la visita
Da non perdere la tomba detta La Milagrosa, a tomba più popolare e la più visitata è quella di Ameilia Goyri de la Hoz una gran dama nota oggi come La Milagrosa (la miracolosa).
Donna Ameilia morta nel 1903 a 23 anni, visse una vita da romanzo. Dovette attendere la morte di suo padre per potersi sposare con l’uomo che amava dopo molti problemi, ma la sua felicità fu di breve durata perchè morì un anno dopo le nozze, durante il parto.
La donna fu seppellita con il bambino morto, collocato ai suoi piedi, ma la leggenda dice che aprendo la tomba dopo un certo tempo, si vide che il bambino si trovava tra le braccia della madre.
L’infelice vedovo José Vicente impazzì di dolore e ogni giorno, di pomeriggio, andava al cimitero e dava colpi alla lapide di bronzo, gridando: “Amelia svegliati, Amelia svegliati!”
E lo fece ogni giorno sino a quando morì, 17 anni dopo.
Questa storia di sofferenze ha fatto divenire la dama romantica un’immagine venerata e attualmente la statua compete con quelle dei santi e delle vergini della religione cattolica e yoruba.
La Milagrosa riceve fiori e invocazioni più delle altre figure sacre e le autorità della chiesa cubana guardano perplesse e tacciono.
Decine di persone vanno dalla Milagrosa a chiedere protezione, figli o aiuto in faccende amorose. Il cerimoniale, da sempre, vuole che si colpisca la lapide come faceva il povero vedovo. Andandosene i visitanti camminano all’indietro per non voltarle le spalle alla statua bianca di Amelia.

Durante la mia visita alla tomba ho avuto la fortuna di assistere alla visita di una donna in stato interessante alla Milagrosa, è stato molto toccante e bello.
Tomba detta La Milagrosa

Come muoversi a L'Habana? Con il coco taxi!

Coco taxi
Merita senz'altro una visita il museo di Playa Giron dove è raccontata attraverso immagini e reperti storici un pezzo della storia della rivoluzione cubana e dela vita di Fidel Castro.
L'invasione della baia dei Porci fu il fallito tentativo di rovesciare il regime di Fidel Castro, messo in atto da un gruppo di esuli cubani e di mercenari, addestrati dalla CIA, che progettavano di conquistare Cuba a partire dall'invasione della parte sud-ovest dell'isola.
L'operazione è conosciuta in inglese come "Bay of the Pigs Invasion" e, tra i cuban, col nome spagnolo di "invasión de Playa Girón" o "batalla de Girón".
L'operazione, programmata dal direttore della CIA Allen Welsh Dulles durante l'amministrazione Eisenhower, fu lanciata nell'aprile 1961, neanche tre mesi dopo l'insediamento di John Fitzgerald Kennedy alla presidenza degli Stati Uniti, il quale, non approvando l'assalto, decise di non sostenere le forze della CIA con l'esercito americano[senza fonte]. Le forze armate cubane, equipaggiate ed addestrate dalle nazioni filo-sovietiche del blocco orientale, sconfissero la forza d'invasione in tre giorni di combattimenti.

La forza da sbarco principale prese terra in una spiaggia chiamata Playa Girón, motivo per cui nei paesi sudamericani il fatto è noto anche come "battaglia di Girón" o semplicemente "Playa Girón". Il piano preparato dal 5412 Committee della CIA, il 16 marzo 1960, fu denominato "Programma per un'azione segreta contro il regime di Castro" (A Program of Covert Action against the Castro Regime) e in seguito chiamato "operazione Zapata", dal nome geografico della zona da conquistare (Ciénaga de Zapata) o dalla società finanziaria Zapata di proprietà di George H. W. Bush. L'operazione screditò la propaganda elettorale di John F. Kennedy, detta della Nuova Frontiera, improntata su auspici di pace e libertà.





Una città la cui visita è da non perdere è Trinidad una delle città più belle di Cuba, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, nel 1988. 
Fu la terza città fondata dalla corona spagnola a Cuba, grazie a Diego Velázquez, nel 1514.

La sera andate a ballare alla casa de la Trova, o sedete sui gradini della scalinata di Plaza Mayor bevendo un mojito.

Trinidad


Un'altra cittadina da non perdere è Caibarien.
La città affaccia sul mare e l'occupazione principale è la pesca, qui si può mangiare dell'ottimo granchio; ed è proprio la statua di un granchio che si può vedere nella piazza principale di questa cittadina. Il fascino di questo luogo è stato per me fortissimo, sembra di essere più che mai indietro nel tempo.

Non vi sono attrazioni turistiche qui, solo edifici coloniali e la vita che vi si svolge, alcune persone preferiscono non visitarla, ma se andrete sono sicura che non ve ne pentirete.



Caibarien


Da non perdere è anche andare a visitare il quartiere generale di Fidel e di El Che nella Sierra Maestra, La comandancia de la Plata.
Il posto fu scovato da Fidel Castro nel 1958, dopo un anno sempre in fuga nella Sierra Maestra. Ben camuffato e isolato, il quartier generale dei ribelli fu scelto per la sua inaccessibilità e servì bene a questo scopo, poiché i soldati di Batista non riuscirono mai a trovarlo.

Rifudio di Fidel e di El Che nella Sierra Maestra

E una visita merita anche la Caserma Moncada presa d'assalto il 26 luglio 1953 da un gruppo di ribelli guidati da Fidel Castro
L'assalto fallì, ma fu celebrato in seguito come l'evento che segnò l'inizio della rivoluzione cubana e la data dell'episodio fu adottata da Castro come nome del movimento che prese il potere nel 1959, il Movimento del 26 luglio (Movimiento 26 Julio o M 26-7).

Caserma Moncada
Parlare di Cuba vuol dire necessariamente parlare dell'eroe nazionale, Ernesto Guevara, detto el Che. Furono proprio i cubani a dargli il nomignolo “Che”, per la sua abitudine, tipica argentina, di intercalare le frasi con questa tipica espressione argentina. In Argentina che si usa colloquialmente per richiamare l’attenzione: “entendiste, che?”, per esempio, vuol dire “hai capito”?


E quindi un viaggio a Cuba significherà anche andare a visitare i luoghi del Che. E quindi una visita a Santa Clara, città   passata alla storia, perché fu teatro dell’ultima battaglia tra i militari del dittatore Batista e la terza colonna di ribelli, comandata  proprio da Ernesto Che Guevara. Tra le sue strade si rievoca la leggenda del Che, visitare  il Mausoleo dove riposano i suoi resti e quelli dei suoi compagni caduti in terra Boliviana nel 1967, è stato per me veramente  toccante, da non perdere anche la visita al Museo Historico de la Revolucion che rievoca le principali tappe della sua vita, il monumento a la toma del tren blindado, il convoglio pesantemente blindato per resistere agli attacchi e pieno di soldati che rappresentavano l’ultimo baluardo di Batista, che fu fatto deragliare e dato alle fiamme, costringendo alla resa l’esercito batistiano e determinando la fine della Revolucion di Fidel. il luogo dove fu fermato il tren blindado ancora conserva alcune delle carrozze che trasportavano le truppe governative.




Commovente la lettera che el Che scrisse a Fidel quando decise di lasciare Cuba riportata su una lastra di marmo e facilmente leggibile.





Un altro personaggio che è legato allo storia di Cuba e di cui a Cuba percepirete bene la presenza è lo scrittore statunitense Hernest Hemingway, che comprò una casa a Cuba, Finca Vigia dove Hemingway visse dalla metà del 1939 al 1960, dapprima in affitto e poi come proprietario essendo riuscito ad acquistare la villa nel dicembre 1940 dopo aver sposato la sua terza moglie Martha Gellhorn. Fu a Finca Vigía che scrisse alcuni dei suoi capolavori, su tutti il celebre romanzo “Il vecchio e il mare“, ambientato proprio sull’isola di Cuba, (1951) su un pescatore che viveva nella vicina città di Cojimar. L’altro capolavoro scritto nella residenza è “Per chi suona la campana”, ambientato all’epoca della guerra civile spagnola.
"mi mojito en la bodeguita mi daiquiri en el floridita" questo era solito dire lo scrittore quando era a Cuba, e quindi è d'obbligo seguire i suoi consigli andando in questi due famosi bar de l'Habana.



Statua di Henest Hemingway al Floridita

E non possono essere dimenticati i musicisti legati alla storia musicale di Cuba, i famosi musicisti del Buena Vista Social Club un  club de l'Habanaattivo dal 1932 e riservato ai neri durante gli anni della dittatura di Fulgencio Batista, un club che ebbe un grande successo e che promosse della magnifica musica fino al suo declino nel 1968. Memore di questa antica gloria quasi dimenticata, Juan del Marco Gonzàles, direttore del gruppo Sierra Maestra, decise di mettere insieme un'orchestra che riunisse la storia e gli elementi più brillanti del son e del resto della musica tradizionale cubana, la Afro Cuban All Stars. Nel 1995, González viaggiò a Londra, al fine di promuovere il disco Dundumbanza. Parla con Nick Gold, presidente della World Circuit Records del suo progetto: la proposta è quella di produrre un disco con un ven tú (una selezione di all stars della vecchia guardia), allo scopo di riunire alcuni musicisti affermati ma un po' dimenticati e riscattare il genere delle big band di jazz afrolatino. Gold abbraccia l'idea: la Afro Cuban All Stars mette insieme Compay Segundo, Ibrahim Ferrer,Manuel "Puntillita" Licea,  José Antonio (Maceo), Pio Leyva, Raùl Planas, oltre a musicisti della stazza di Manuel "Guajiro" Mirabal, Javier Zalba, Orlando Lopez(Cachaíto), Rubén Gonzales,Miguel Angà  Nel 1996 vengono pubblicati tre dischi, tra cui Buena Vista Social Club  e toda Cuba le gusta. Il primo vince il Grammy del 1998, nella categoria della musica tradizionale oltre ad essere un enorme successo di pubblico.
Commovente rendere omaggio alla  tomba di Ibrahim Ferrer al cimitero di Colon  e a quella di Compay Segundo al cimitero di Santa Ifigenia  a Santiago di Cuba.



 
Tomba di Ibrahim Ferrer


Tomba di Comapy Segundo


E al cimitero di Santa Ifigenia  a Santiago di Cuba ha voluto essere sepolto Fidel Castro,dove vi è il monumento funebre di un grande eroe rivoluzionario a cui Fidel si ispirò, José Martì.



Tomba di José Martì




Tomba di Fidel Castro




E poi un altro personaggio famoso di Cuba, è Don Facundo Bacardi Massò,imprenditore catalano, nato da una famiglia di muratori e trasferitosi a Cuba nel 1830. Anche lui è sepolto nel cimitero di Santa Ifigenia a Santiago di Cuba.


Tomba di Bacardi


Il Castillo del Morro a Santiago de Cuba

Il mare di Cuba:






Il mare di Cuba

A Cuba le ragazze attendono con ansia i loro quindici, la festa che si fa per questo compleanno viene chiamata Quinceañera:  la  quindicenne deve portare un lussuoso vestito e la madre le deve donare una corona in onore dei suoi quindici anni, il padre invece deve dare le sue prime scarpe con il tacco.



E ora qualche informazione di shopping.
  • A Manaca Iznaga: tovaglie, centrini etc (portatevi un metro e le misure del vostro tavolo se avete intenzione di comprare), all’interno delle casa c’è un negozio di souvenir con belle T-shirt.
  • A Trinidad: souvenir vari quali quadretti, oggetti in legno, collane di semi, magneti, T-shirt;Inoltre vicino Plaza Mayor a fianco della scalinata c’è un magnifico negozio di un’artista locale, non ricordo il nome, andate a vederlo! L’artista vede la figura femminile come una caffettiera, che riproduce con tutti i tipi di materiale, anche la carta pesta. 
  • A Sancti Spiritus sulla piazza vari negozi che vendono magneti, oggetti in legno, in latta, in cartapesta.
  • A Camaguey ci sono i “talier” di tre artisti famosi cubani:
1.      Martha Jimenez , a Plaza del Carmen ci sono le sue opere nella piazza (assolutamente da vedere) e il negozio dove vendono le sue opere accetta la carta di credito, ma se avete contanti è meglio, la connessione è molto lenta e stavo per perdere la possibilità di acquistare i dipinti di cui mi ero innammorata. http://www.martha-jimenez.es/
2.      Joel Jover e sua moglie Ileana Sànchez, la loro magnifica casa, a Plaza Agromonte,  è anche la galleria d’arte dove si possono acquistare le loro opere, non accettano la carta di credito.
·         Sempre a Camaguey potete comprare dei souvenir molto, ma molto carini a Plaza San Juan de Dios


·         A Cienfuegos vi è la Galeria Maroya, moltissimi oggetti: quadri, t-shirt, camicie…un po’ caro – Ave.54 #2506 frente al Parque Marti entre 25 y 27






Questi appunti di viaggio sono nati grazie al viaggio di gruppo che ho avuto il piacere di coordinare per Avventure nel Mondo

E se vi va di vedere altre foto, vi lascio il video pubblicato sul mio canale YouTube.
Spero vi piaccia!











































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