DI RITORNO DALL'OMAN




11 gennaio 2009
Con un’ amica conosciuta durante un precedente viaggio con Avventure nel Mondo, avevamo deciso di lasciare il freddo dell’Italia e di andare in un paese caldo, ma i giorni di ferie erano pochi e non volevamo quindi passare troppo tempo in volo.
Cominciamo a sfogliare il catalogo on line di Avventure nel Mondo cercando fra i viaggi che partivano subito dopo Natale con rientro il giorno dell’Epifania: Cuba, Jamaica, Caraibi, mete affascinanti, ma avevamo nove giorni a disposizione e volevamo sfruttarli al meglio!
Le e-mail e le telefonate fra di noi si intrecciavano: “Non riesci a farti dare un giorno di ferie in più?” “Impossibile, il mio capo è stato perentorio, già è tanto quello che sono riuscita a ottenere”.
Cominciavamo un po' a demoralizzarci, quando ecco che noto un viaggio che, almeno per il numero dei giorni  sembrava fare al caso nostro “Oman breve”, mai sentito nominare l’Oman! Dove si trova? E il clima? Sarà caldo? E che c’è da vedere in Oman? Rapida ricerca in internet ed ecco quello che trovo su Wikipedia : “Il Sultanato dell'Oman è uno stato asiatico situato nella porzione sud-orientale della penisola arabica;confina con gli Emirati Arabi Uniti a nord-ovest, con l'Arabia Saudita a ovest e con lo Yemen a sud-ovest. Si affaccia sul mar Arabico a sud e a est, sul Golfo Persico a nord-est” .  Il miglior periodo per un viaggio in Oman sono i mesi invernali tra novembre e marzo, e quello che consigliano di vedere è esattamente quello che viene riportato nel redazionale di viaggio di Avventure nel Mondo!

Sono emozionata, è il viaggio che fa per noi, ci sarà ancora posto? Di nuovo sul sito di Avventure, ci sono 10 iscritti e siamo già a metà dicembre. Telefono ad Annarita, vado veloce, mi sembra che ogni minuto che passa sia preziosissimo, qualcun altro potrebbe iscriversi e noi restiamo senza viaggio. Annarita mi ascolta e quando finisco di parlare mi dice: “Mi collego a Internet, apro il sito di Avventure così facciamo immediatamente l’iscrizione”. E’ fatta! Mi rilasso, ormai è certo che partiamo per un’altra avventura.

Ed ecco finalmente il giorno della partenza! In aeroporto conosciamo la nostra coordinatrice, Cinzia e il resto del gruppo che è arrivato da Milano: Alfio, Laura, Ausilio, Roberto, Oriano, Anna, Chiara, Cinzia (da Vicenza) Mirella, Teresa, Arianna e Sabrina.
Ci imbarchiamo per Amman e da lì per Muscat, la capitale dell’Oman dove arriviamo alle 4:50 ora locale.
Il viaggio è organizzato con tre macchine e relativi drivers che troviamo puntuali fuori dell’aeroporto di Muscat, il sole deve ancora sorgere, siamo tutti assonnati, nessuno è riuscito a dormire in volo, ma già l’aria calda e il “profumo” della vacanza iniziata ci fa sentire in piena forma.
Le macchine sono splendide, tutte Toyota Land Cruiser in ottimo stato e pure abbastanza nuove; ci dirigiamo verso l’hotel prenotato da Cinzia e decidiamo di provare a dormire un po' prima di andare a scoprire la capitale. Ci diamo appuntamento alle 10:00 fuori dell’albergo: si vede dai volti che siamo tutti ancora molto stanchi, ma la curiosità di conoscere questo Paese e di conoscerci fra di noi è tanta.

Muscat è una città un po’ strana, non ha un vero centro ma si divide in tanti quartieri, alcuni, come Mutrah, assolutamente lontani dal tipico aspetto di metropoli. A Mutrah visitiamo il caratteristico mercato del pesce, dove i venditori sono praticamente seduti in mezzo al pescato del giorno: gli acquirenti contrattano sul prezzo, alcuni caricano direttamente sui furgoni mentre altri si recano presso appositi banchi che effettuano la pulizia delle interiora, Usciti dal mercato andiamo a fare una passeggiata sul lungomare, con panchine coperte da cupole dorate, che offre una splendida veduta della città, con gli edifici e le moschee che si stagliano sul golfo. Bellissimo e coinvolgente il souk di Mutrah, uno dei più autentici del mondo: si può girare liberamente senza mai essere infastiditi, ma solo talvolta invitati dai venditori, con estrema gentilezza, a curiosare tra le loro esposizioni. Si passa dalle spezie profumatissime ai tradizionali pugnali in argento, dalla seta e dagli abiti tradizionali omaniti al souk dell’oro. I turisti sono pochi, la maggior parte delle persone sono uomini e donne arabe, con i loro vestiti tradizionali. Chiunque incontri, uomini naturalmente, ti guarda incuriosito ed al minimo sorriso, scambiano amichevolmente un saluto oppure una battuta. Non ancora appaganti andiamo a visitare la Mosche a il Palazzo Reale.
Reggiamo fino alle prime ore del pomeriggio, poi la stanchezza prende il sopravvento e decidiamo di finire la giornata sulla spiaggia di Muscat, facendo un giro in barca fra le montagne a picco nel mare.

Ma torniano in Oman......., la nostra prima giornata si conclude con una cena “libera”, nel senso che qualcuno va a cena, in molti andiamo a dormire.

La Moschea di Muscat

Il mercato del pesce

Venditore di pesce

Banco del pesce

Ragazza

Donna

Il palazzo del sultano

Il giorno successivo, il nostro secondo giorno in Oman, il tempo è splendido, in realtà lo sarà per tutta la vacanza tranne un paio di ore di pioggia di cui leggerete più avanti, siamo vestiti estivi, ci sono 30° e le notizie che ci arrivano dall’Italia ci parlano di un’ondata di gelo, non nascondo che siamo tutti un pò contenti di sapere che in Italia è freddo mentre noi siamo al caldo!
La nostra prima meta è Barka col suo mercato del pesce sulla spiaggia e la sua asta del pesce, caratteristico e interessante, quindi ci dirigiamo alla volta di Nakal per visitare il nostro primo forte, bellissimo: si tratta del più grande forte del Sultanato. Costruito nel XVII secolo su uno sperone roccioso, è circondato da un lato dai contrafforti dell'Hajar occidentale e domina dall'altro la pianura della Batinah. Dietro al forte, nel cuore del palmeto, si trova una sorgente calda che alimenta le "aflaj" (plurale di "falaj"), canali di irrigazione tradizionali nelle piantagioni. Le mura del forte, che misurano 30 metri di lunghezza, comprendono 6 torri di guardia. All'interno di queste torri, attraverso le cavità aperte nei muri spessi, si può godere dei panorami più spettacolari sui dintorni.
Lasciato il forte facciamo un salto alle sorgenti calde di Al Tovarah, quindi i nostri drivers ci guidano verso il Wadi Bani Awf davvero affascinante e scenografico. Arriviamo in cima all’oasi di Bilat Sayt (caratteristico villaggio tradizionale con terrazze coltivate in un’oasi di montagna) e scendiamo dall’altra parte per andare ad Al Hotta Cave. Sono 120 km. di sali-scendi e curve, attraverso un paesaggio mozzafiato, io e Annarita decidiamo di non entrare nella grotta ma di restare ad ammirare il tramonto che sta tingendo il cielo di rosso, quando il resto del gruppo esce ci racconta che la grotta è davvero imponente e che è stato molto interessante visitarla. Insomma ognuno è soddisfatto di quello che ha fatto.
Ci dirigiamo verso il nostro albergo a Nizwa dove ceniamo e andiamo a dormire, Cinzia ci ha detto durante la cena che domani mattina alle 7:30 dobbiamo partire e che abbiamo parecchi chilometri da fare e tante cose interessanti da vedere.











E’ il 31 dicembre, alle 7.30 siamo tutti pronti in auto per recarci alla necropoli di  Al Ayn, il posto è veramente  suggestivo: le tombe in quest’area sono datate III millennio prima di Cristo, hanno forma circolare e sono costruite con blocchi di pietra locale e sullo sfondo un primo assaggio delle Dolomiti dell’Oman, Ripartiamo per il forte di Jabrin:  isolato al centro di un’ampia pianura, cattura infatti subito lo sguardo. Costruito nel 1670 da un Imam amante dell’arte e della poesia, venne riccamente decorato e arricchito nel corso degli anni fino a diventare il piccolo gioiello che visitiamo ora.
Quale era la funzione di questi forti? Nei periodi oscuri, di vacanza di potere o quando le guerre interessavano una certa regione, la popolazione andava a rinchiudersi in questi luoghi sicuri, in attesa di tempi migliori. Qui in particolare, visti gli interessi del “padrone di casa”, alcuni ospiti occupavano il tempo scolpendo arabeschi nei corridoi o dipingendo delicati disegni floreali sui soffitti di legno. Le stanze decorate, e perfettamente restaurate, sono molte, tutte nei piani alti. L’accesso alla parte interna del forte è dato da un cortile stretto su cui si aprono gli ambienti comuni, come cucine e dispense, e dove si trovano anche un pozzo e un pratico sistema di canaline che portano l’acqua nei vari ambienti, con il duplice scopo di distribuire acqua corrente e rinfrescare l’aria; più in alto, finestre di varie fogge e un balcone in legno decorano i muri monocromi.
Alcuni ambienti decorati sono veramente ampi e molti soffitti sembrano una trasposizione aerea dei tappeti che dovevano, a suo tempo, ricoprire i pavimenti: sicuramente creava un bellissimo colpo d’occhio. All’ultimo piano, su una terrazza che dà l’accesso alle torri di guardia, si trova la scuola, con i libri e tutto il necessario per l’apprendimento. Il panorama è decisamente notevole ma con il caldo che fa è impossibile resistere per più di qualche minuto sotto il sole cocente.
La nostra successiva tappa è il forte di  Bahla costruito nel tredicesimo e quattordicesimo secolo, Il forte diventato nel 1987 patrimonio dell’umanità, un vero incanto! ci dirigiamo quindi verso Al Hamra per visitare il villaggio abbandonato con le tipiche case di due o tre piani che ricordano le case yemenite costruite in fango. Con Annarita e Arianna  passeggiamo per il villaggio abbandonato e per l’oasi, è tutto così silenzioso che quando ci accorgiamo che è ora di andare ci dispiace lasciare questo villaggio. Raggiungiamo il gruppo, saliamo in macchine e andiamo verso il Jebel Shams La montagna più alta del paese di cui gli omaniti sono molto orgogliosi. Quassù è freddo, ma la vista sul Wadi Ghul, un piccolo “Gran Canyon” omanita e spettacolare. Incontriamo un gruppo di omaniti in vacanza, sono due famiglie con figli e i figli dei figli, ci mettiamo a parlare con loro, e ci facciamo tutti quanti una foto insieme, alla quale si uniscono delle caprette che circolano liberamente per la zona.
E’ il 31 dicembre, pomeriggio inoltrato, sicuramente in Italia fervono i preparativi per il veglione di fine anno, che bello, io sono in viaggio con Annarita e questo fantastico gruppo!
Cinzia ha prenotato la cena in un ristorante ristorante tipico omanita che però alle 23.00 ci manda via perché deve chiudere! Torniamo in hotel e aspettiamo la mezzanotte nel ristorante dell’hotel, dove mangeremo panettone e torrone portati dall'Italia, anche qui a mezzanotte e dieci ci spengono tutte le luci e ci invitano ad andarcene! Finiamo la serata a bordo piscina mangiando i dolci (sempre quelli portati dall’Italia) e bevendo grappa. Poi, alla spicciolata, tutti a letto!









Il mattino seguente ci alziamo presto per andare a visitare il souq di Nizwa dove si svolge il mercato del bestiame, non pensate a un qualsiasi mercato del bestiame, è qualcosa di veramente sorprendente che ci ha affascinato tutti: i compratori sono disposti in due cerchi esterni che lasciano spazio per un cerchio interno dove i venditori girano girano e girano trascinandosi dietro il proprio bestiame: prima tutti i venditori di mucche, poi quelli di capre etc., e se c’è un acquirente interessato chiama il venditore, osserva l’animale e inizia a contrattare sul prezzo. Fra gli acquirenti non ci sono solo uomini, ma anche tantissime donne beduine che al posto del velo indossano sul viso una vera e propria maschera che copre la fronte, il naso, il volto interno, non avevamo mai visto donne così belle!Dopo il mercato prendiamo le macchine e ci dirigiamo al Wadi Bani Kalid dove facciamo una bella camminata lungo il wadi, nuotiamo nelle fresche pozze e facciamo un picnic ristoratore. Dopo un paio d’ore ripartiamo alla volta del deserto; poco prima del deserto scende un’acqua torrenziale che ci darà l’emozione di arrivare nel deserto sotto un doppio arcobaleno… indimenticabile! Arriviamo al campo che la nostra capogruppo ha scelto per noi, bellissimo, siamo soli in mezzo a un fantastico deserto, nel nulla più totale, con delle tende che ci fanno sentire come dei veri beduini. Dopo nemmeno mezz'ora dal nostro arrivo inizia un temporale pauroso che dura almeno un paio di ore… niente tramonto sulle dune, ma un’esperienza quasi un’unica! Ovviamente non possiamo cenare sotto le stelle e i nostri drivers e lo staff del campo allestiscono la cena sotto la tenda più grande che viene tutta chiusa per evitare che vi entri l’acqua. Sarà una cena fantastica con un dopo cena travolgente! Chiediamo infatti a uno dei nostri driver di accendere la radio che ha in macchina per avere della musica e poter ballare e lo facciamo dentro la tenda, sui tavoli.....smette di piovere, il cielo è pulito e pieno di stelle, l’aria calda e non resistiamo alla tentazione di una passeggiata notturna, quasi mattutina data l’ora, fra le dune del deserto. Indimenticabile.











E siamo al 2 gennaio, ci svegliamo con calma e facciamo una magnifica colazione in mezzo al deserto e con la Nutella che ha portato Ausilio, quindi salutato lo staff del campo ci mettiamo in auto per fare un po’ di su e giù fra le dune, poi ci dirigiamo in un altro campo a noleggiare i quad con i quali esploriano il deserto e ci divertiamo come bambini; pranziamo al campo e dopo pranzo partiamo alla volta diRas Al Hadd, le tartarughe ci aspettano!
Ceniamo presto e andiamo un po' a riposare, dormiamo poco: alle 3.30 siamo tutti sulle jeep per raggiungere il centro delle tartarughe a Ras Al Jinz, l’escursione dura circa due ore, veniamo accompagnati dai rangers, vediamo un paio di tartarughe grandi che ricoprono di sabbia il nido precedentemente scavato e dove hanno deposto le uova, poi, a lavoro terminato, le vediamo dirigersi in acqua, e vediamo  molte tartarughe piccoline che, a gran fatica, si dirigono verso il mare per prendere il largo e iniziare la loro vita. Torniamo in hotel per fare colazione e quindi partiamo diretti a a Sur, paesino particolare perché le case hanno dei portoni intagliati nel legno o in ferro lavorato. Ripartiamo alla volta di Wadi Shab: saliamo su un barchino per guadare il fiume e poi iniziamo a camminare. Dopo un’oretta di cammino decidiamo di fermarci anche perché siamo abbastanza vicini alla grotta della cascata. C’è chi prosegue a piedi e chi a nuoto. Nuotando di pozza in pozza si arriva alla grotta alla quale si accede in apnea oppure di profilo passando per lo stretto orrido. Una volta nella grotta lo spettacolo è davvero da paradiso perduto! Non potete perderlo. Ci asciughiamo velocemente e scendiamo verso le auto. Riprendiamo possesso delle auto e chi non ha mangiato durante la passeggiata lo fa ora. Poi partiamo alla volta di White Sands, dove arriviamo in 10 minuti. Qui, sulla spiaggia dove ci sistemiamo per un riposo marino, ci sono numerose tende. Cinzia assume informazioni e scopre che si potrebbe pernottare qui. Oltre alle tende ci verrebbero forniti anche piumini e coperte per la notte. I driver sarebbero disposti a guidare di nuovo sino a Sur per fare la spesa e poi organizzare un barbecue sulla spiaggia., ci propone la cosa e tutti l’accogliamo con grande entusiasmo. .Uno dei driver accompagna tre di noi a Sur per comprare tutto l’occorrente per la cena (e la colazione di domattina). Il tragitto e la spesa portano via più di due ore. Quando torniamo alla spiaggia allestiamo al volo un aperitivo con coca e rum e Pringles mentre i nostri driver preparano  pollo al cartoccio,  spiedini di manzo, insalata e vassoi con l'hummus. La cena non solo è stata molto abbondante, ma soprattutto ottima, dopo cena tutti intorno al falò ad ascoltare musica sotto le stelle e fare due  chiacchiere prima che la stanchezza ci costringa ad andare a dormire.













E' ormai il 4 gennaio. Sveglia con calma, ma il caldo nelle nostre piccole tende si fa sentire presto. Colazione sulla spiaggia con pane, Nutella, biscotti e succo d’arancio. Toilette minima e bagni in mare e di sole, finché non diventa troppo caldo e decidiamo di muoverci alla volta del Sink Hole, una dolina piuttosto profonda dove si infiltra l’acqua del mare poco lontano. Altro bagno, in questo caso quasi di acqua dolce e picnic sul prato. Poi partiamo alla volta di Muscat dove ci sistemiamo in hotel. Qui salutiamo gli autisti, che sono stati per noi dei veri compagni di viaggio, ci diamo appuntamento per cena. Andiamo in un ristorante indiano vicinissimo all'ingresso del souq, dove ci sono già gli altri 2 gruppi paralleli che, avendo già ordinato, rendono lunghissima la nostra attesa! Faccio un ultimo giro di cassa comune per raccogliere i soldi della cena, dell’hotel e del bus per l’aeroporto. All'uscita veloce giretto negli unici due negozi ancora aperti e poi a nanna, che ci aspetta un’altra levataccia.

Ci svegliamo alle 3.00 di notte, fra mezz’ora il bus che ci porterà in aeroporto sarà sotto l’hotel.. Check in regolare per Amman dove atterriamo alle 9.00 ora locale. A differenza degli altri viaggi a cui ho partecipato questa volta voleremo tutti su Roma, poi molti voleranno da Roma a Milano, e quindi abbiamo ancora qualche ora per godere della compagnia reciproca, rivedere le foto scattate, ricordare i momenti più divertenti prima che il volo per Roma riporti tutti noi alla quotidianità, una quotidianeità comunque più ricca grazie a questo viaggio e alle splendide persone conosciute.





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